Longo: «Bisognava venire qui a fare la guerra, ma non è mancata voglia e impegno! I nuovi? Ci vuole tempo. Dobbiamo continuare a crederci…»

Le dichiarazioni dell'allenatore biancorosso al termine del match contro la Juve Stabia.


Nel post gara della partita persa per 3-1 dal Bari a Castellammare contro la Juve Stabia, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il negativo risultato finale.

«È stata una partita a specchio, fatta di duelli ed in quello loro hanno prevalso – ha esordito l’allenatore del Bari – sapevamo di affrontare una squadra prettamente fisica che fa dell’intensità la sua caratteristica migliore e noi ci siamo arrivati in una condizione per noi differente dal solito perché avremmo dovuto trovare degli equilibri nuovi e non era affatto scontato farlo. Il nostro centrocampo ha giocato insieme forse da soli 3-4 giorni ed era preventivabile che non riuscisse a giocare nel modo migliore».

Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “Menti”: «Avrebbe potuto essere una partita più equilibrata perché lo svantaggio è arrivato proprio da un errore del nostro centrocampo, dovuto proprio ad una non abitudine di Maggiore a lavorare con noi. Poi è normale che tutto diventi un po’ più complicato. Prendere il gol ad inizio ripresa ha pesato tantissimo perché prima di rientrare ci eravamo proprio detti quanto fosse fondamentale restare in partita perché prima o poi sarebbe capitato l’episodio giusto, così come è avvenuto quando l’abbiamo riaperta col 2-1. Negli ultimi 25 minuti, quando i ritmi sono calati, sono venute fuori le nostre caratteristiche principali. Ogni partita fa però storia a sè e c’è sempre un avversario».

Secondo il 48enne piemontese nulla si può eccepire nei confronti dei suoi ragazzi sul piano dell’impegno: «Nell’analizzare la prestazione, non bisogna commettere l’errore di pensare che il Bari non si sia impegnato, che non abbia messo la verve e la voglia giusta. Maiello e Maggiore oggi hanno fatto ad esempio il loro 110% sotto quell’aspetto. Se mai, è una questione di caratteristiche. Loro sono palleggiatori e non puoi chiedere a Gattuso di fare Pirlo! Anche Vicari nei duelli aerei, nel gioco sporco e nelle seconde palle e ha fatto il suo 110%. Bellomo? È entrato bene ed ha fatto una partita molto positiva. C’erano tutte le intenzioni di fare bene e i ragazzi hanno dato il massimo di quello che potevano dare dal punto di vista dell’impegno e dell’approccio alla partita, nonostante abbiano perso qualche duello proprio a causa della differenza di passo di alcuni giocatori avversari».

A chi gli ha chiesto il motivo di aver schierato un attacco “fisico”, l’ex Como ha spiegato le sue scelte: «Ho optato per due punte fisiche perché sapevamo che tipo di partita avremmo giocato e che non ci sarebbe stato spazio e tempo per venire qui a palleggiare e a cercare le imbucate. Qua bisognava venire a fare la guerra, a fare una partita sporca e quindi a snaturarci, ma in un campionato devi saper fare anche questo tipo di gare».

Quanto a Dorval: «È stata una settimana molto particolare perché si è parlato tanto di lui e la mia preoccupazione più grande era la serenità del giocatore. Quando succedono queste cose, purtroppo si rischia di creare qualche problematica a livello psicologico, ma il ragazzo deve stare tranquillo, deve fare quello che sa e deve cercare di viverla il più serenamente possibile. L’unica cosa che conta per lui è quello che fa sul campo per continuare un percorso di crescita che ad oggi gli ha portato grandi risultati».

Il torinese si è anche espresso sui nuovi arrivati: «Ci daranno una grande mano, ma i giocatori che arrivano a gennaio sono sempre un po’ un punto interrogativo. Non per la qualità dei calciatori, ma per l’esigenza di inserirli in un contesto organizzato. L’inserimento fa parte di un percorso preciso. Dobbiamo essere bravi tutti a mettere i novi arrivati in un contesto che possa funzionare e farlo nel più breve tempo possibile perché le partite sono sempre meno».

Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione: «Dopo questa sconfitta non cambio le mie prospettive che restano quelle di cercare di fare il massimo, partita dopo partita. Dobbiamo continuare a spingere e a crederci perché oggi c’è stata una battuta d’arresto, ma ci sono ancora 13 partite in cui dobbiamo cercare di raggiungere il massimo possibile. Poi sarà naturalmente il campo a dirci cosa potremo fare».






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