Sigarini a Barinelpallone: “Galletti in crescita, sanniti di ottimo livello. Vi racconto il mio Benevento-Bari”

La nostra intervista allo storico centrocampista biancorosso degli anni settanta, ex anche del Benevento


Tifo Bari
Tifo Bari

In fondo Benevento-Bari è un po’ anche la sua partita. Arduino Sigarini, ex centrocampista classe 1949, ha infatti militato in entrambe le squadre tra gli anni settanta ed i primi anni ottanta del secolo scorso. Stagioni sicuramente intense quelle coi galletti (dal 1972 al 1978, tra B e C, conobbe De Palo e Matarrese), ma non meno rilevante fu il biennio nel Sannio (dal 1978 al 1980, in Serie C1). Contattato telefonicamente dalla nostra redazione, l’ex calciatore perugino si è soffermato sul Bari attuale e su alcuni episodi vissuti in carriera ai tempi della militanza in biancorosso. Non ultimo quel famoso precedente in Campania datato 1975…

Buonasera signor Sigarini. Che partita dobbiamo aspettarci tra Bari e Benevento venerdi? Per organici, classifica ed ambizioni, quello del ‘Vigorito’ si può considerare un incontro di cartello.
“E’ importante davvero. Venerdi il Bari affronterà una formazione che, seppur neo promossa, sta dimostrando di essere di ottimo livello, pericolosa sia in casa che fuori. E’ vietato sbagliare per entrambe”.

Impossibile, tuttavia, dimenticare il precedente nel Sannio 42 anni fa. Si era in Serie C: quella gara fu davvero calda, soprattutto fuori dal rettangolo verde. Cosa ricorda di quei momenti?
“Fu una domenica indimenticabile, nel senso che successe di tutto. Dopo il nostro vantaggio ed il pareggio del Benevento successe di tutto: eravamo a centrocampo e stavamo rimettendo in gioco la palla, nel frattempo c’era gente che dalla gradinata cadeva da tutti i lati, anche da 10 o 15 metri. Non riuscivamo a capirne il motivo. I tifosi erano mischiati, successe il finimondo. Una scena davvero impressionante a cui fece seguito la sospensione della gara. Noi rimanemmo negli spogliatoi fino alle 9 di sera, una giornata incredibile e che non auguro a nessuno”.

In quel campionato il Bari puntava ad un immediato ritorno in B dopo la retrocessione dell’anno precedente.
“C’era in ballo una promozione, nella ripetizione venne ad arbitrare Agnolin, uno degli fischietti migliori del periodo. Vincemmo noi, tuttavia per un punto perdemmo il campionato. Il Catania la spuntò, ma lottammo per la B fino alla fine”.


Venendo al Bari attuale, invece, è impossibile negare i grandi cambiamenti che si sono verificati nel mercato di gennaio. Basterà per raggiungere gli obiettivi desiderati?

“Lo spero. I vari attaccanti, tra cui Brienza, si stanno dimostrando degli ottimi giocatori. La squadra credo si sia rimessa in ordine in un po’ tutti i reparti. Per me è una delle pretendenti principali per i playoff, può ambire ai risultati sperati. La speranza è che questa Serie A tanto sospirata possa finalmente arrivata”.

Lei avuto la possibilità di conoscere due importanti presidenze del passato biancorosso: quella dei Matarrese e del prof. Angelo De Palo. Che ricordi ha di entrambi?
“Angelo De Palo era una persona indimenticabile, un gran signore ben voluto da tutti e rispettato da tutti gli altri presidenti italiani. Poi arrivò Matarrese, con lui sono stato solo un anno. C’ero nell’anno del cambio di proprietà. Ora c’è Giancaspro. Non lo conosco, ma spero faccia bene e possa portare il Bari dove merita”.

Ancora solido, invece, sembra essere il suo ricordo e rapporto con la piazza barese…
“E’ una piazza per me indimenticabile. Molta gente si ricorda ancora di me e Scarrone, tornai qui due anni fa. Fa piacere essere tra quei giocatori a cui i tifosi volevano bene. I tifosi del Bari sono passionali ed amano la propria squadra, è difficile trovare in Italia un pubblico cosi. Auspico la promozione nella massima serie anche per loro”.






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