
BARI – Nel post gara della partita pareggiata dal Bari in casa contro la Sampdoria, Fabio Caserta ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il risultato finale.
«E’ normale che ci si aspettasse una vittoria – ha esordito l’allenatore del Bari – a mio avviso, abbiamo fatto un buon primo tempo anche se siamo andati sotto e poi abbiamo recuperato, mentre nel secondo tempo avremmo sicuramente potuto fare qualcosa in più. I fischi? Fanno parte del gioco e quindi li accettiamo esattamente come quando la scorsa volta sono arrivati gli applausi. È giusto che i tifosi manifestino il proprio disappunto, ma non siamo stupidi. Se in cinque partite abbiamo raccolto due punti, evidentemente non stiamo facendo bene. Dopo la partita contro il Monza ho detto di ripartire dagli applausi e adesso dico che bisogna ripartire dai fischi».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio la serata vissuta al “San Nicola”: «Quando avevano palla, loro andavano sulle palle lunghe e accorciavano sulle seconde palle. Devo dire che l’hanno fatto bene, ma non abbiamo rischiato più di tanto oltre ai tanti calci piazzati, a volte anche regalati nella nostra metà campo, che sarebbero potuti diventare pericolosi. Da quel punto di vista la squadra ha difeso molto bene, però bisogna fare molto di più perché siamo in difficoltà. Oggi c’erano due squadre in difficoltà anche dal punto di vista della classifica, quindi non era una partita facile, ma non bisogna concedere quello che abbiamo concesso oggi, soprattutto in occasione di palle di facile lettura. Dobbiamo quindi essere più bravi anche nelle lettura, dobbiamo concedere poco agli avversari perché poi, quando ci sono questi momenti non positivi, in ogni minima azione rischi di prendere gol».
A chi gli ha chiesto del nuovo modulo adottato contro i blucerchiati, il 3-5-2, l’ex Catanzaro ha spiegato che il sistema tattico conta fino ad un certo punto: «Ci sono state delle azioni sicuramente non manovrate. Quando cambi un sistema di gioco, e comunque in qualsiasi sistema di gioco, ci sono dei pro e dei contro. Il 4-3-3 è un sistema di gioco più offensivo, però la Sampdoria è arrivata col chiaro intento di giocare sulle seconde palle e di non farci giocare. Non è un problema di sistema, di gioco, di modulo, ma è un problema di interpretazione. Nel secondo tempo avremmo dovuto essere più bravi nel giocare ancora di più. A prescindere dal sistema di gioco, questa squadra deve giocare a calcio e non deve andare sulle seconde palle perché anche a livello strutturale, a livello di come abbiamo costruito la squadra, a livello di caratteristiche di ogni singolo calciatore, questa squadra può fare e deve fare di più».
Il momento è certamente critico. Due punti in cinque gare sono davvero un magro bottino, ma il 46enne di Melito di Porto Salvo ha indicato la strada da seguire: «Quando vivi dei momenti così particolari, negativi, diventa tutto più difficile. Anche la semplice giocata facile diventa difficile. I ragazzi hanno bisogno di supporto ed io credo tanto nel gruppo ed in questa squadra. Stiamo vivendo un momento di difficoltà, però lo sapevamo. Dobbiamo essere bravi a uscirne tutti insieme da questa situazione. Dopo cinque partite siamo in netta difficoltà dal punto di vista anche della classifica e possiamo, anzi dobbiamo, fare di più. Come se ne esce? C’è solo una strada che conosco, quella del lavoro!».
Quanto all’infortunio di Vicari, cos si è espresso il calabrese: «Spero che non sia niente di grave. Ha fatto un movimento strano e credo si tratti di un problema muscolare. Il cambio forzato del nostro capitano ha un po’ condizionato il piano gara, ma questo non vuole essere un alibi. Dovevo fare una scelta perché nel secondo tempo avrei certamente dovuto risolvere qualche problema con qualche giocatore che dà tanto come Gytkjaer e Maggiore. Pucino ha fatto la sua prima partita, Meroni era all’esordio, quindi avevamo qualche giocatore ancora in condizione fisica non ottimale. Quel cambio iniziale ha un po’ condizionato, però non è un problema dei ragazzi perché loro si allenano tanto, cercano di fare e fanno sempre il massimo».
Il tecnico dei galletti ha voglia di guardare avanti e si è congedato con un’ultima riflessione: «Bisogna cercare da domani di ripartire e pensare alla prossima partita perché c’è poco tempo. Può essere anche un bene il fatto che si pensa subito alla prossima…».

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