BARI – Nel post gara della partita giocata dal Bari in casa contro il Benevento, valida per la dodicesima giornata del girone di ritorno del campionato di serie B, Michele Mignani ha tenuto la sua consueta conferenza stampa per analizzare a caldo il 2-0 finale.
«Di scontato non c’è mai niente – ha esordito l’allenatore del Bari facendo riferimento all’indubbio vantaggio di giocare quasi metà gara in superiorità numerica – perché poi bisogna andare in campo e vincere le partite. Quando le vinci, in un modo o nell’altro vuol dire che si è fatto qualcosa di buono. Oggi era importante provare a vincere la partita, nonostante le difficoltà e le problematiche che si possono trovare durante un match. Credo che il primo tempo sia stato equilibrato ed è chiaro che il secondo tempo sia stato agevolato dalla prima superiorità numerica. E’ però altrettanto vero che anche noi siamo stati durante l’anno diverse volte in inferiorità numerica e, escludendo la sconfitta di Frosinone, non abbiamo mai perso. Contro il Modena siamo stati in inferiorità numerica per tanto tempo e abbiamo vinto ugualmente. Non è quindi mai scontato vincere, nemmeno quando l’avversario è in 10 o in 9. Credo che i ragazzi in questo momento stiamo dando tutto quello che hanno, al di là delle tecniche e delle tattiche che sono comunque importanti. Ci vogliono però anche tante motivazioni perché se andiamo a guardare le altre partite, è difficile assistere a gare belle ed è difficile vedere squadre che giocano un calcio champagne. In questo momento i punti sono pesanti, valgono tanto ed ognuno deve portare a casa il più possibile».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “San Nicola”: «Abbiamo sfruttato al meglio il rigore e la punizione, ma secondo me abbiamo calciato bene anche gli angoli. Nel primo tempo siamo andati vicini a creare fastidio anche attraverso dei corner. Il calcio è questo ed è importante vincere. Abbiamo affrontato una squadra che è arrivata affamata di punti perché deve salvarsi. Secondo me si è messa in campo molto bene, con grande organizzazione e quindi il fatto di essere riusciti a portare a casa tre punti oggi vale tantissimo».
Il 50enne di Genova concorda con chi sostiene che tra le due squadre non si sia notata una differenza enorme, ma alla fine la classifica rispecchia sempre i reali valori: «Se parliamo di valori assoluti, tra Bari e Benevento in campo non ci sono 21 punti di differenza, ma se il Bari li ha fatti vuol dire che ha nel suo percorso ha espresso determinati valori ed ha fatto qualcosa di importante. Il fatto che Bari sia una piazza con uno stadio da tanti posti che si riempie di tanta gente può rappresentare un vantaggio, ma non è poi certo che poi si faccia risultato. Poi bisogna andare in campo e devi prepararti fisicamente. Stiamo facendo punti e credo che ad oggi li abbiamo meritati tutti. A volte li abbiamo persi per strada, come accaduto a Terni, altre volte li abbiamo presi, come accaduto oggi. Se però abbiamo fatto 53 punti, vuol dire che li abbiamo meritati, mentre il Benevento ha meritato quelli che ha totalizzato».
A chi gli ha chiesto del rientro di Folorunsho, l’ex Modena e Siena non ha potuto che lodarne l’impegno: «Michael è entrato in campo con molta motivazione e si vedeva che voleva mangiarsi l’erba. Per me questo vale molto. E’ fondamentale avere la voglia di imporre la supremazia sull’avversario. Poi si può sbagliare un metro a livello tattico o una diagonale, però credo che adesso chi ha più motivazioni riesce a fare più risultati. Folorunsho è stato per noi un giocatore importante per tutto l’anno e averlo perso ci ha tolto qualcosa. Ci ha tolto una valida alternativa, ma non ci siamo mai lamentati come è successo quando Cheddira è andato al mondiale o quando abbiamo perso giocatori per squalifica o infortunio. Abbiamo una rosa abbastanza ampia e dobbiamo cercare di sfruttare al meglio tutti i giocatori che abbiamo. Abbiamo provato a farlo, poi qualche giocatore ha fatto qualche minuto in più di altri. Se tutti avessero dato il 120% in tutte le partite, probabilmente saremmo primi! Come ho detto nella conferenza stampa pre gara, tutte le squadre, compresa la nostra, hanno dei piccoli o grandi difetti sui quali si cerca di lavorare settimanalmente».
Quanto ai moduli: «In campo la squadra deve avere delle certezze e a me improvvisare non piace. Quando si hanno 5 giorni per preparare una partita non si possono provare 4 moduli diversi. Ne devi preparare uno e saperlo fare bene. Gli altri devi saperli fare all’occorrenza. Credo che nella prima parte della gara, la squadra sia stata bene in campo tatticamente, sebbene non sia stato fatto il massimo sotto l’aspetto della gestione di palla. Nella ripresa c’era la necessità di aprirli, sfruttando la superiorità numerica, e i ragazzi hanno fatto bene».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione sulla prossima gara a Bolzano contro il Sudtirol: «Mi aspetto una partita dal livello di difficoltà altissimo perché loro sono una squadra che concede poco e che non perde dall’inizio del giovane di ritorno. Hanno fatto tanti punti e sono una squadra umile, che ha le caratteristiche del suo allenatore. Un mister molto concreto, a cui non frega più di tanto il fare del bel calcio. Pensa soprattutto a fare punti e andare a fare risultato lì sarà un’altra impresa. Dobbiamo arrivarci con grande positività, dopo aver fatto una settimana di lavoro giusto, sapendo che ce la siamo giocata con tutti e in tutte le partite. Ce la possiamo quindi giocare anche con loro».
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