Belli: «Dobbiamo voltare subito pagina. Le responsabilità? Non ci opprimeranno, ma ci esalteranno! Sta nascendo un bel gruppo e quest’anno…»


BARI – La sconfitta interna in Coppa Italia di C contro la Fidelis Andria ha lasciato degli strascichi non proprio positivi nell’ambiente barese, ma non è il caso di demoralizzarsi.

Ad analizzare quanto accaduto sabato scorso è stato Francesco Belli che ha così commentato il tutto a mente più serena: «Quando si perde una partita, è evidente che qualcosa non abbia funzionato. Le responsabilità non sono però da addebitare solo a due giocatori perché abbiamo perso in 11. Sicuramente avremmo potuto rimediare al rigore facendo due gol e ribaltando la situazione e, se non ci siamo riusciti, la responsabilità è di tutti. Se iniziassimo dopo la prima partita ad additarci tra di noi e a dire che abbiamo perso per questo o quell’errore, non andremmo da nessuna parte. Dobbiamo voltare pagina ed iniziare da zero. Quello che è stato l’anno scorso dobbiamo metterlo alle spalle anche se so che non sia facile per i tifosi».

Il difensore toscano è entrato nel merito di cosa pretenda Mignani dai terzini: «Il mister ci chiede di accompagnare sempre l’azione e di essere propositivi. Cerchiamo sempre di giocare dal basso, uscendo con le varie catene e dando ampiezza al gioco, visto che adottiamo un trequartista. Il nostro compito in fase offensiva è quello di fare degli assist per gli attaccanti in modo che possa non essere in condizione di segnare. Piano piano, giorno per giorno, stiamo cercando di capire le sue idee e migliorare sia la condizione fisica che quella tattica di squadra».

Il 27enne cresciuto nelle giovanili della Fiorentina ha spiegato alla stampa come mai lui e Mazzotta non scendano mai contemporaneamente: «Il mister vuole che i due terzini di fascia si alternino per non rimanere scoperti dietro. Lui ci chiede la massima attenzione sulle marcature preventive e quando vedo che sale Antonio, io rimango un po’ più bloccato. Non appena invece abbiamo la certezza di poter sviluppare il gioco sulla destra, cerco di propormi in avanti».

Per l’ex Pisa e Virtus Entella la stagione che sta per iniziare è fondamentale: «Penso di essere arrivato qui in un momento della mia carriera nel quale devo dimostrare qualcosa in più. Appena ho parlato con il direttore dell’opportunità di venire qua, non ci ho pensato due volte anche se ero in una categoria superiore. Quando ti chiamo il Bari non bisogna però vedere la categoria. Mi piaceva il progetto e l’idea del mister e quindi non ho esitato ad accettare immediatamente l’offerta. Per me è la prima esperienza al sud. Mi sono confrontato con qualche ragazzo che aveva già giocato qua a Bari e mi hanno parlato di una bella città. Penso che mi troverò bene e speriamo di riuscire a riportare tanta gente allo stadio attraverso i risultati».

In chiusura il numero #24 dei galletti ha affrontato il tema delle responsabilità: «Il mister ripete sempre che le responsabilità vadano suddivise in parti uguali tra allenatore e giocatori. Quando arrivi in una piazza come questa, sai che le responsabilità saranno tante. Il Bari non merita questa categoria. Tutto questo stimola un giocatore a dare di più. Confrontarsi con delle sfide importanti è anche un po’ il bello del nostro mestiere. Ti da qualcosa e ti fa sentire vivo e quindi sono convinto che quest’anno vivremo questa responsabilità nel modo giusto. Non cioè come una cosa oppressiva, ma esaltante. Siamo tutti qua con un unico obiettivo. Sappiamo benissimo quale sia e lavoriamo giorno per giorno al meglio delle nostre condizioni per cercare di raggiungerlo. Sta nascendo un bel gruppo e quest’anno sicuramente faremo qualcosa di importante. Non vediamo l’ora che arrivi la partita di lunedì».






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