Italia fuori dal mondiale? Nel 1958 il Bari andò in Serie A. Le analogie col presente…

Con gli azzurri fuori dai mondiali spunta un precedente ben augurante per i galletti: si ripeteranno?


Italia fuori dal mondiale? Niente paura: non tutti i mali vengono per nuocere. L’avranno sicuramente pensato quei fortunati che avranno avuto modo di vivere in prima persona il salto in Serie A del Bari nella stagione 1957/58. Sessant’anni fa, contro l’Irlanda del Nord, gli azzurri mancarono l’accesso alla fase finale della competizione. Il torneo, guarda caso, si sarebbe giocato in Svezia.

UNA PROMOZIONE DOPO GRANDI TRIBOLAZIONI – I galletti riuscirono a centrare il ritorno tra le grandi del calcio italiano dopo 8 anni. La promozione rappresentò una rinascita dopo quanto era accaduto nelle stagioni passate: dopo aver salutato la massima serie nel 1950, il Bari fu infatti declassato dalla B alla IV Serie (attuale Serie D) nel giro di soli tre anni. Ciò avvenne in seguito ad una serie di demeriti sportivi misti ad altri societari (come la squalifica del presidente Annoscia) ed economici di vasta portata. Senza dimenticare, ovviamente, gli effetti del Lodo Barassi legati alla riforma dei campionati, soprattutto quello di C. Il club, poi, conobbe anche la delicata fase del commissariamento straordinario.

FESTA DOPO LO SPAREGGIO – La risalita, lenta ma graduale, avvenne con il contributo di tecnici come Capocasale (ex calciatore biancorosso, doppio salto dalla D alla B, dal 1953 al 1955) e Allasio (permanenza in B nel 1956/57, festa l’anno dopo). Si brindò al termine di un positivo doppio confronto contro il Verona, che invece militava in A. Il trascinatore fu Paolo Erba, autore di 7 reti in stagione regolare.

E SE LA STORIA SI RIPETESSE? – Alcune analogie col presente non mancano se si pensa a quanto accaduto in riva all’Adriatico dal 2010 in poi. La squadra – prima retrocessa in B e poi travolta da penalizzazioni e calcio scommesse – ha anche dovuto subire l’umiliazione del fallimento, seppur pilotato. Per trovare un punto così basso nella storia dei galletti bisogna ritornare, appunto, agli anni ’50. E dopo le ultime tre stagioni di ‘assestamento’, anche se vissute con due presidenti diversi, ripetere un exploit come quello di sessant’anni fa sarebbe graditissimo. Chissà se Grosso ogni tanto ci penserà. Con buona pace per gli azzurri…






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