GdS – Perinetti: “Col mio Bari non c’era l’obbligo di vincere la B, gennaio fu decisivo. Nicola? Andava sostenuto”


Tifo Bari
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Intervistato dai colleghi de ‘La Gazzetta dello Sport’, l’attuale ds del Venezia (ed ex Bari) Giorgio Perinetti torna a parlare del Bari e del campionato di Serie B. In molti si stupiscono per la promozione della Spal in A, cosi come in passato era avvenuto per altre squadre provenienti dalla Lega Pro: “Non è una legge. La Spal – si legge – ha fatto un exploit anche grazie ad alcuni innesti oculati: Antenucci, Meret, Floccari. Ma è vero che un’altra matricola, il Pisa, è retrocesso. Andiamo incontro peraltro ad un torneo più competitivo, con il ritorno di piazze importanti come Pescara, Palermo, Foggia”.

Il dirigente romano torna poi sulla promozione in A ottenuta coi galletti nel 2008/09: “Non eravamo affatto partiti con l’obbligo di vincere il campionato. Si rivelarono decisivi gli innesti di gennaio. Ingranammo la marcia giusta. Passato ingombrante? Sogliano ha detto cose giuste. Eppure portai Conte a Bari dopo una retrocessione (con l’Arezzo, ndr) e Ventura lo ingaggiai, mentre era in procinto di firmare con la Triestina. Sono state due scommesse, vinte. Mi ha sorpreso Antonio, non pensavo potesse imporre così velocemente la sua personalità”.

Come spiegarsi i tanti fallimenti con diversi allenatori? “Sono arrivati allenatori di spessore. Forse Davide Nicola andava sostenuto, con lui hanno avuto fretta. Vero è che Bari ti dà tanto affetto e passione, ma mette grandi pressioni. Quando sei obbligato a vincere, la maglietta diventa un blocco di granito”.






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