Fabiano, mister della Turris : “Grande partita della mia squadra contro una squadra importante.”

Le parole del tecnico dei corallini al termine del match contro i galletti


Al termine dell’importantissima vittoria contro i biancorossi è intervenuto in sala stampa il tecnico dei padroni di casa Fabiano: “La differenza oggi l’ha fatta la testa – ha dichiarato ai nostri microfoni l’allenatore della Turris Fabiano – Dal punto di vista mentale abbiamo fatto una grande partita contro una squadra importante come il Bari con cui oggi abbiamo giocato alla pari e questo per me è motivo d’orgoglio. I primi 10 minuti avevamo un pò di tensione, poi abbiamo messo palla a terra e alzando i ritmi siamo riusciti a metterli in difficoltà. Riaprire il campionato? Non credo perché il Bari è una squadra costruita per la promozione diretta a noi non resta che fare i complimenti a questa squadra e a questi tifosi. Cornacchini? Alla fine si è rifiutato di stringermi la mano, di allenatori in giro ce ne sono tanti ma gli uomini sono pochi”.

Un Fabiano, quello apparso nel postpartita, davvero molto caustico nei confronti del tecnico ospite Giovanni Cornacchini: “Ero convinto venisse a giocare con i tre centrali, lo ha dimostrato nelle partite precedenti. Si doveva mettere il pannolino!”. La Turris ha giocato a viso aperto: “Contro quella squadra giocherei sempre con gli attaccanti, non si può avere paura. Noi abbiamo grande rispetto del Bari, prepariamo le partite con rispetto dell’avversario. Se fossimo andati ai ritmi del Bari avremmo avuto poche possibilità. L’unica nostra arma era quella di impostare la gara giocando con ritmi alti, aggressione e gioco corto“.






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2 Comments

  1. La Turris ha fatto la sua parte, compreso l’ostruzionismo dopo essere passata in vantaggio. E gli allenatori sono entrambi di serie D. Nella fattispecie, la partita l’ha persa Cornacchini. Troppe scelte sballate, a partire dall’esclusione di Hamlili, per finire con una difesa a tre, con un Cacioli davvero inguardabile. Peccato per la traversa di Brienza, ma di se e di ma è lastricata la strada per l’inferno. Ora occorre lasciare tranquillo l’allenatore e la squadra, partendo dal presupposto che in ogni caso abbiamo almeno 6 punti di vantaggio.

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