Gerson a Bari nel Pallone: “Il Bari è la mia vita. La Mitropa? Come la Coppa Campioni. Per tornare a vincere serve…”

Le parole dell'ex calciatore del Bari a margine del Memorial Mimmo Bucci


Gerson Cacapa, ex centrocampista del Bari
Gerson Cacapa, ex centrocampista del Bari

A margine del Memorial dedicato a Mimmo Bucci, ha detto la sua sul Bari di ieri e di oggi Gerson Cacapa, ex centrocampista brasiliano dei galletti dal 1989 al 1991 e dal 1994 al 1996. Ecco quanto ha dichiarato al nostro portale.

Gerson e il calcio italiano, più precisamente la Serie A. Momenti vissuti principalmente con la casacca biancorossa. A distanza di tanti anni, cosa significa per lei Bari?
“Il Bari è stata la mia vita, qui ci sono carriera ed amici, aver vestito questa maglia è stato un sogno. Sono stato felice di quanto fatto in biancorosso. Di belle partite e bei momenti ce ne sono stati tanti. Non dimenticherò mai il mio esordio col Verona, cosi come i gol e l’atmosfera dello stadio ‘Della Vittoria’. Ogni domenica gioie ed emozioni”.

E c’era anche lei nella rosa della famosa Mitropa Cup vinta nel 1990. Momenti incancellabili, no?
“Quel torneo fu per noi una sorta di Coppa dei Campioni. Devo dire che Perrone fece un gran gol. Ancora oggi pensare a quell’evento ed al fatto che sia stato l’unico trofeo vinto in quasi 110 anni di storia mi riempie d’orgoglio. Fu scritta una pagina di storia”.

Questo Bari, invece, proprio non riesce a riemergere dalla Serie B.
“Non parlerei di fallimento, ma importante è anche capire cosa sia successo in questi mesi. A partire prima di tutto dal cambio d’allenatore. Per il futuro, comunque, bisogna essere fiduciosi e speranzosi. Tutti insieme, e solo cosi, si può tornare in Serie A”.

Si aspettava un epilogo cosi dopo il mercato di gennaio ed il cambio d’allenatore?
“Sinceramente pensavo si arrivasse almeno ai playoff. Per la squadra e soprattutto per la rosa. Vanno cancellate alcune cose e bisogna ripartire da quanto è stato fatto di positivo”.

Come riconquistare i tifosi dopo le ultime annate deludenti?
“I tifosi baresi sono l’arma in più per questa squadra. E’ comprensibile il loro rammarico in questo momento, bisogna tuttavia restare uniti”.

Da cosa bisognerà ripartire la prossima stagione per migliorarsi?
“Il calcio oggi è cambiato molto. Per far bene serve secondo me il giusto mix tra giovani ed esperti. L’allenatore, invece, non è un problema. Chiunque può far bene, a patto che si mettano sempre a disposizione del gruppo grinta, carattere e personalità. Ai miei tempi posso dire di aver imparato tanto da Salvemini, Fascetti e Materazzi”.






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