Gdm – Terracenere: “E’ un bel Bari, mi piace, ma adesso fuori gli attributi. Questi ragazzi devono capire…”

L'ex mediano molfettese commenta il momento della squadra di Fabio Grosso


Angelo Terracenere (il primo a destra) in occasione di una partita di solidarietà
Angelo Terracenere (il primo a destra) in occasione di una partita di solidarietà

Angelo Terracenere, ex centrocampista biancorosso dal 1985 al 1993, sulle colonne de ‘La Gazzetta del Mezziogiorno’ ha parlato del Bari attuale allenato da Fabio Grosso: Il Bari mi piace, ma è il momento di tirare fuori gli attributi. Fabio Grosso mi ha colpito. Non è facile trasmettere una precisa idea di calcio ad una squadra così rinnovata. Lui, invece, ci sta provando e il Bari in alcuni momenti gioca un calcio piacevole ed organizzato. Ma non può essere una filosofia fine a se stessa – rimprovera Terracenere – occorre abbinarla alla concretezza. L’impressione è che i biancorossi a volte si specchino un pò troppo. In serie B non si vince soltanto con la tecnica, ci vuole furore agonistico, coraggio, attaccamento alla maglia. Questi ragazzi devono capire cosa significhi giocare nel Bari. Qui c’è una tifoseria che aspetta da troppo tempo: devono dare l’anima pur di soddisfare un popolo che deve tornare nella categoria che spetta di diritto”.

L’ex mediano molfettese è però convinto che la squadra biancorossa reciterà un ruolo da protagonista in questa stagione: “Non può essere altrimenti, il Bari ha una squadra ampia e con una qualità eccelsa. Toccherà a Grosso farlo funzionare al meglio, magari passando pure per qualche scelta coraggiosa. Innanzitutto sarebbe il caso di trovare collocazione stabile a Galano, ovvero il talento più puro a disposizione. Se si è passati dall’iniziale 4-3-3 all’attuale 3-5-2, significa che il tecnico ha voluto dare maggiore sicurezza alla retroguardia”.

Infine Terracenere spiega quale deve essere il reale obiettivo della squadra di Giancaspro: Senza dubbio i biancorossi devono puntare alla promozione, e se proprio non riuscisse il salto diretto bisognerà raggiungere il miglior piazzamento nei playoff. Il Bari ha perso quattro gare su sette, sono troppe. Eppure è a soli cinque punti dal primo posto. Significa che per ora non c’è una compagine capace di dominare. Brienza e compagni possono scalare in fretta la classifica, a patto di trovare continuità di rendimento. Il mio Bari nel 1989 salì in A con soli tre ko. Questa squadra deve acquisire il peso dei risultati e smetterla di perdere contro avversari palesemente inferiori“.






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