“Don’t look back in anger“, tradotto dall’inglese “non guardare al passato con rabbia”. Questo il titolo di una famosa canzone degli Oasis pubblicata nel 1996. Chissà quante volte Libor Kozak avrà sentito questo motivetto risuonare dalle tribune del Villa Park, dalle bocche dei suoi tifosi ai tempi dell’Aston Villa.
Eppure il testo della canzone, intriso di speranza verso il futuro e di mancanza di rimorso nei confronti del passato, fotografa al meglio quella che è la situazione dell’ex centravanti di Lazio e Brescia, che scrollatosi di dosso infortuni pesanti, ora a distanza di 4 anni ha ritrovato la gioia della rete in riva all’Adriatico.
L’esultanza rabbiosa esternata dal classe ’89 Sabato pomeriggio dopo il goal rifilato al Frosinone è il risultato di, come affermato anche dal calciatore sulle sue pagine ufficiali, abnegazione e sacrificio nonostante le difficoltà che gli ultimi anni gli si sono presentati.
L’attaccante nativo di Brumov-Bylnce, piccola cittadina nella parte orientale della Repubblica Ceca, è anche il primo calciatore del suo paese a segnare una rete in gara ufficiale con la divisa biancorossa in più di 110 anni di esistenza. Oltre a Kozak solo Roman Malek ha rappresentato i colori cechi nella storia della compagine barese collezionando però poche presenze e nessun goal.
Kozak inoltre ha ritrovato la rete in cadetteria dopo ben 8 anni. Nel 2010 infatti agli ordini di mister Giuseppe Iachini la punta contribuì con 4 marcature al ritorno in massima serie del Brescia, prima di essere acquistato dalla Lazio.
Nato nell’allora Cecoslovacchia (poi Repubblica Ceca nel 1993), ha anche indossato la maglia della sua nazionale collezionando 8 presenze condite da 2 reti.
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