D’Errico: «A Francavilla per vincere, ma bisogna cercare di chiudere prima le partite. Spero di far vedere al più presto il D’Errico di Monza. Gli arbitraggi…»


BARI – Ormai è un trascinatore della squadra e dai suoi piedi nascono spesso i maggiori pericoli per le squadre avversarie. Andrea D’Errico ha tenuto oggi una conferenza stampa durante la quale ha così riassunto quanto accaduto in settimana nel derby contro il Foggia: «Abbiamo trovato delle difficoltà perché il Foggia da pochi punti di riferimento in fase di possesso. Loro erano bravi a far girare la palla da destra a sinistra e noi, giocando con tre centrocampisti e nessun esterno, sapevamo che avremmo potuto soffrire sulle corsie laterali. È vero, siamo stati meno brillanti rispetto ad altre volte, però abbiamo giocato ha creato. All’inizio abbiamo avuto 3 palle importanti e poi siamo anche passati in vantaggio. Nel secondo tempo avremmo potuto chiuderla in un altro paio di circostanze su alcune ripartenze,  considerando anche l’occasione che ho fallito. Penso però  che, quando non si può vincere, portare a casa un punto è importante per muovere la classifica e per il morale. Faccio i complimenti al Foggia però noi abbiamo già archiviato il derby».

Domani il Bari affronterà la Virtus Francavilla, un impegno tutt’altro che da sottovalutare anche secondo il centrocampista lombardo: «Sappiamo che sarà una sfida difficile perché loro sono un’ottima squadra, molto aggressiva, che non ti fa giocare e quindi dovremmo essere bravi e svelti a trovare soluzioni per cercare di portare a casa subito la partita e magari anche di chiuderla. Il campo sintetico? Non siamo abituati ad allenarci su questo tipo di campo. Le gare giocate a Potenza sul sintetico? Non penso che le partite contro la squadra locale ed il Picerno facciano testo perché eravamo all’inizio del campionato e, come sapete, siamo partiti in ritardo a causa del Covid e degli acquisti giunti a fine mercato. I 9 indisponibili tra le fila della Virtus? Non ci riguardano e quindi dobbiamo essere bravi e non sottovalutare l’avversario come abbiamo fatto finora in queste 10 partite».

Il 29enne ha poi rassicurato tutti sulle potenzialità di recupero del gruppo: «Siamo reduci da due partite importanti, a Campobasso e in casa contro il Foggia, però abbiamo una rosa abbastanza larga e forte in ogni ruolo e quindi ci faremo trovare sicuramente pronti, anche perché dobbiamo portare a casa assolutamente i tre punti. La gara contro il Catanzaro? Bisogna pensare alla partita di domani, quella contro i calabresi verrà dopo. In questa squadra ci sono tanti leader e mi fa piacere io sia uno di questi e credo di poter dare il mio contributo. Mercoledì in panchina c’erano Di Cesare ed Antenucci che sono due leader, rispettivamente capitano e vice capitano di questa squadra…».

Circa il fatto che faccia arrabbiare il mister: «Fa parte del gioco! Lui mi chiede tante cose e soprattutto di fare bene la fase difensiva. Io ogni tanto diciamo che “mi addormento” in campo e fa bene a riprendermi, ma si limita a questo. In fase offensiva mi lascia invece libero anche se devo cercare di essere più decisivo tra assist e gol. Tante volte tento magari il dribbling e poi magari faccio un cross “tanto per fare” e invece dovrei cercare la giocata più favorevole per i miei compagni e non quella più difficile Spero di far vedere al più presto il D’Errico di Monza, però c’è da considerare che il mio percorso qui è iniziato da poco».

Il calciatore milanese ha quindi avuto modo di tessere gli elogi del meraviglioso pubblico barese: «Nella partita contro il Foggia è stato veramente bellissimo giocare davanti a così tante persone. Per me era la prima volta. Ringrazio i nostri tifosi e spero che vengano allo stadio sempre numerosi. Noi ci mettiamo sempre il cuore e in queste prime partite si è visto. Penso che questa sia la cosa che faccia più innamorare i tifosi e noi dobbiamo essere bravi a continuare a giocare con questo spirito e ad aiutarci uno con l’altro per portare quanti più tifosi allo stadio».

Il numero #14 dei galletti è convinto che, nonostante i buoni risultati conseguiti in questo primo quarto di torneo, la squadra possa ancora migliorare: «Quando si passa in vantaggio, bisogna cercare di chiudere le partite perché non possiamo permetterci di creare tre o quattro occasioni prima di chiuderle. A volte basta poi un episodio per pregiudicare tutto, come accaduto col rigore a Campobasso dove la partita era nelle nostre mani e ed è bastato quel pareggio a riaprirla. Poi diventa dura e devi sempre rincorrere. Poi sei forte e in un modo o nell’altro riesci a vincere, però non sempre è così e quindi dobbiamo migliorare acquisendo più cattiveria sotto porta».

L’ex Monza ha risposto anche sullo spinoso argomento degli episodi arbitrali dubbi a sfavore: «Non parlo mai degli arbitri in quelle poche volte che vengo in conferenza stampa perché non mi piace. E’ però anche vero che da questo punto di vista ci stanno un po’ sfavorendo. Anche a Campobasso il rigore è secondo me dubbio ed è stato fischiato subito. Contro il Foggia invece non ce ne hanno fischiati pi o meno un paio a favore. Anche in altre partite abbiamo avuto degli episodi a sfavore, però una squadra forte secondo me non si deve attaccare agli episodi anche perché sappiamo che in un campionato tutto si compensa. Adesso è un periodo in cui ci gira storto sotto questo aspetto e magari tra 2-3 partite ci potrebbe girare invece a favore».

Questa infine l’ultima battuta di D’Errico: «Secondo me abbiamo dato finora solo il 60% di quello che potremmo fare, Quando però inizi un nuovo ciclo con tanti giocatori nuovi, e io l’ho vissuto sulla mia pelle a Monza, ci vuole del tempo. Se riesci a bruciare le tappe, lo fai solo perché c’è un grande gruppo. Quando ci conosceremo meglio, potremo fare ancora di più. Di quello che dicono gli altri non ci interessa. Ho notato che si parla spesso del Bari e secondo me tanti dovrebbero pensare di più alle proprie squadre e lasciarci perdere . Dobbiamo concentrarci sul nostro obiettivo che conosciamo bene. Siamo partiti bene, ma i campionati si vincono a marzo. Siamo però sulla strada giusta».






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