Mignani: «Dobbiamo portare a casa la vittoria! Il nostro atteggiamento deve essere lo stesso, in casa e fuori. Se pensassimo che il 4-0 di domenica scorsa…»


BARI – Alla vigilia dell’incontro Picerno-Bari, in programma domani alle ore 20:30, Michele Mignani ha incontrato oggi i giornalisti per la consueta analisi pre partita. Nella solita conferenza stampa tenutasi nella sala “Gianluca Guido” dello stadio “San Nicola”, queste sono state le prime parole pronunciate dal genovese: «Andiamo a giocare nuovamente su quel campo e andiamo ad affrontare un avversario che avrà voglia di fare bella figura. Dovremo avere l’atteggiamento giusto per provare ad andare a fare la partita e per portare a casa una vittoria. Lavoriamo in settimana per questo e il successo della settimana scorsa ci ha portato entusiasmo. Mi auguro che si possa fare una grande partita. Sarà comunque una partita difficilissima perché abbiamo tutto da perdere ».

L’allenatore del Bari ha quindi spiegato un concetto importante: «Sia contro il Potenza che contro il Monterosi eravamo sempre noi, con piccolissime modifiche, e credo che ci voglia un pochino più di tempo per fare una valutazione su quello che siamo e quello che saremo. Se tutti quanti noi dall’interno pensassimo che dopo la vittoria di domenica scorsa siamo diventati bravi, allora sbaglieremmo tutto. Bisogna essere bravi ad avere equilibrio perché poi quello che conta è quando si arriva in fondo. Ogni domenica vorrei avere la perfezione dalla squadra, ma oggi siamo lontani da quella che è la perfezione. Non so se riuscirò ad ottenerla, però come sono esigente con me stesso, sono esigente con i miei giocatori. Vorrei sempre fare delle partite perfette, durante le quali la palla ce l’abbiamo noi e si rischi poco o niente. Ogni tanto però bisogna anche sentire cosa ne pensano gli avversari! Voglio che la squadra abbia la mentalità giusta e cresca. La risposta più grande la danno però i risultati e non le mie parole».

Il discorso si è poi spostato sulle condizioni del gruppo: «La condizione fisica generale sta crescendo, ma bisogna stare molto attenti a quelli che sono arrivati un pochino dopo perché, è vero che hanno entusiasmo e che hanno voglia di far vedere che stanno bene, però è anche vero che accumulano lavoro su lavoro e quindi ci può essere qualche rischio. Ieri abbiamo lavorato con la squadra al completo e ho la possibilità di scegliere. La qualità degli allenamenti si è indubbiamente alzata. Qualcuno è un po’ più avanti, qualcuno un po’ più indietro, però in linea di massima a partita in corso tutti possono dare il loro contributo. Nel gruppo deve essere predominante lo spirito di squadra, che è una delle cose alle quali tengo di più, e la voglia di mettersi tutti a disposizione».

Dopo i nuovi arrivi, il mister dei biancorossi ha ora solo l’imbarazzo della scelta nel fare la formazione: «Mi è stata data la possibilità di schierare più giocatori, ma ho a che fare con dei professioni e loro sanno che solo 11 vanno in campo, mentre 5 possono entrare in corso. Gli altri purtroppo devono solo guardare la partita, ma chi ha scelto ho ha avuto la possibilità di venire a Bari sa che questa è una situazione esistente e che dobbiamo essere tutti bravi a conviverci per il bene del Bari. Tutti gli allenatori vorrebbero avere praticamente due formazioni titolari in rosa. Quella si dover scegliere è una difficoltà che mi piace avere. La cosa che più mi interessa è che la squadra non cambi pelle dal punto di vista dell’atteggiamento. Tatticamente possiamo fare piccole variazioni. Abbiamo lavorato con 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti. Poi che gli attaccanti si dispongano con uno più basso e due più alti, uno più aperto e due più stretti, a mio punto di vista cambia poco».

L’ex Modena e Siena è poi entrato più nel merito di alcuni singoli: «Antenucci? Possiamo valutare con grande serenità il suo impiego o meno. Manca ancora un giorno alla gara ed entro stasera capiremo quali siano le sue condizioni. L’unica cosa che non possiamo permetterci è quella di rischiare un giocatore alla terza giornata di campionato e compromettere magari un mese o due mesi di lavoro. Ricci e Mallamo? Sono 2 calciatori che conoscevo bene e che avrei voluto allenare anche in passato. Stanno bene e stanno migliorando la loro condizione perciò sono a disposizione. Potrei anche farli giocare dall’inizio. Di Gennaro? La settimana scorsa, per come si era messa la partita, ho forzato per farlo giocare. Noi dello staff, in base a tutti i dati che raccogliamo durante i lavori settimanali, dobbiamo essere bravi a capire quanti minuti abbiano nelle gambe i giocatori ed è importante anche affidarsi alle loro sensazioni perché non possiamo permetterci di perdere nessuno».

Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione sul doppio turno consecutivo in trasferta che il calendario ha riservato al Bari in questo momento: «Per noi, sotto certi aspetti, può essere più semplice giocare in casa perché conosciamo meglio il campo in erba, abbiamo la possibilità di avere i nostri tifosi e non dobbiamo sostenere dei viaggi. Il nostro atteggiamento deve però essere sempre lo stesso, in casa e in trasferta, e cioè quello di volere fare la partita per vincere. Poi, ogni gara ha la sua storia ed è determinata dagli episodi, ma se siamo bravi, possiamo portare sempre gli episodi della parte nostra. I tifosi? L’unica cosa che posso dirti è che abbiamo tanto bisogno di loro e vorremmo che siano tantissimi sugli spalti. So che loro hanno bisogno di soddisfazioni e noi ce la metteremo tutta per regalargliele e per convincerli a venire allo stadio. La loro spinta in più che è per noi fondamentale».






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